Avviso ai naviganti. Non ho mai scritto una recensione su Tripadvisor. Ma c’è sempre una prima volta e di solito fa male… Ieri notte mentre rincasavo ahimé meno divertita e sbronza del previsto dalla serata di addio al nubilato per la mia futura cognatina (sempre che dopo la mia terribile toppata sul posto in cui festeggiare, non fugga con uno con una sorella più in gamba), l’unica cosa che mi faceva sorridere beffarda dopo l’assoluta débâcle della serata millantata come “Il Miglior Show Burlesque d’Italia” (non oso nemmeno immaginare quindi l’infimo livello degli altri showS) è stato che so scrivere, che sono una iena e che esiste Tripadvisor. Quindi, come direbbero gli ammmericani che di burlesque loro sì che se ne intendono, let’s get the facts straight. Sì insomma un po’ di cronaca.
– VOTO ORGANIZZAZIONE: 0. Un mese fa contatto la sedicente responsabile del Miglior Show Burlesque d’Italia che al telefono mi dice di quanto fosse prestigiosa la location precedente (tacendo assolutamente sul fatto che l’attuale fosse una bettola decadente ma senza il minimo allure della decadenza. Solo squallida), mi accordo per prenotare divano/sofà (su questo pezzo di décor torno dopo), le comunico l’importanza per noi della serata (addio al nubilato di una zitella over 40. Insomma un vero miracolo da festeggiare), la tempesto di e-mail per conferme, consigli sul dress code e quant’altro. Bene, quando arriviamo infreddolite nel poco glamour Viale Bligny, già c’era ressa all’entrata. Ottimo, penso io. Pessimo. Se la gente che fa la coda, fatemelo dire, è brutta, burina e vestita male, come biglietto da visita visual non mi lascia ben sperare in un tripudio glam al suo interno. Insomma di glitter non ci stava una ceppa. Mi avvicino, con qualche difficoltà all’entrata, e faccio presente di aver riservato un tavolo. Non per la fare la ganassa o tirarmela ma solo perché se prenoto un tavolo, faccio intercorrere email e specifico la rilevanza della serata – nonché pago una bella cifretta per quattro puff di plasticona sui quali ho visto la mia clutch Stella McCartney vibrare d’orrore, il tutto accompagnato da un prosecco da massimo 8 euro pure tiepido – tu non mi fai passare avanti gruppetti di giargiana che non hanno prenotato. E se lo fai, aspettati la mia feroce reazione. Come una furia, sì Furia Pony del West, mi sono fatta largo alla ricerca della fantomatica ‘organizer’. Una volta beccata, le ho detto: ‘Scusa Stefania ma possibile che dobbiamo fare la fila se abbiamo un tavolo?’ Lei imbarazzatissima, ha ripreso i buttafuori (tutti maleducati e brutti, proprio brutte persone) e siamo passate. Ahimé nel trambusto e con la mia vista sbilenca ho toppato ad analizzare la ‘venue’ del Miglior Show Burlesque d’Italia …
– VOTO DECOR LOCALE: NC. No, non è possibile classificarlo. No, non puoi vantarti di avere il Miglior Show di Burlesque in Italia e propinarcelo in uno spazio squallido, sporco, disadorno, inelegante. Questi hanno il coraggio di scrivere quanto segue sul loro sito a proposito della lochescion (sì, questa non era una location): “Royal Burlesque Revue ritorna con un progetto straordinario in una location completamente nuova, sempre più Vintage, sempre più Retrò!” Allora se per vintage e retro, intendi vecchio e logoro, allora sì avete proprio ragione. Tavolini con seggioline da pizzeria di quarta, due rampe di scale che conducevano a un salone con un misero palchettino che ricordava gli spettacolini teatrali degli oratori di periferia. Tende luride e sfilacciate. Improponibile. Ringrazio la mia vescica per aver tenuto perché i bagni erano un girone dantesco. Per farvi capire, al suo confronto la sala da ballo della balera Sala Venezia (luogo che adoro e che ha charme nel suo essere caciarone ma autentico e non pretenziosa, oltre a essere gestito da gente cordiale, simpatica e veramente coinvolgente) sembrava la Sala degli Specchi di Versailles.
– VOTO PERFORMER BURLESQUE: 7. Se si fa eccezione per le due sciogorls (ma anche sciò girls … perché queste proprio non potevano essere descritte come showgirls) che accennavano maldestri passi nemmeno a tempo e che hanno ‘deliziato’ l’audience con battutine penose (“ehi vedo che ci state facendo un tappetino di saliva…” Alla faccia del Miglior Show di Burlesque d’Italia!), i tre artisti che si sono esibiti erano bravi. Però … Se al burlesque togli la patina sofisticata e da sogno che possiede e lo immergi in un ambiente povero, la magia scompare. E rimane solo lo squallore pretenzioso del ‘voglio ma non posso’. E’ vero sono un palato fino, sì amo il burlesque e sono abituata agli show straordinari che si vedono a New York. So che siamo in Italia, ma diavolo porco comunque a Milano, non a Canicattì (dove, non me ne vogliano, magari hanno una show favoloso). Ma se tu ti vanti di portare in Italia, rullo di trombe (noi più che altro trombate dalla serata), il Miglior Show di Burlesque, stai mentendo. Perché il tuo burlesque è stato una CAGATA PAZZESCA.
E’ vero poi ci siamo divertite comunque e il gruppo è stato di spirito e di compagnia. Ma ammetto di esserci rimasta molto male perché volevo davvero organizzare una serata indimenticabile. Mah … mi sa che ci sono riuscita. Seppur per tutt’altro motivo! Love your girls. Da oggi non organizzo nemmeno un picnic al parco…
Qualora foste curiosi di vedere cosa intendo io per SHOW, godetevi il video di una collezione di folli spettacoli a The Box nel Lower East Side a New York in un vecchio teatro dei primi del Novecento. Una bomba. In ogni senso!
E qui io ritratta in due occasioni al The Box in full Flapper Mood!