Cari lettori, o forse dovrei scrivere lettore?, confesso di essere stata una blogger latente e distante. Sempre in viaggio e in tormento, vi (ti?) ho abbandonato per troppo a lungo. Meriterei una sonora sculacciata, di quelle date bene come piacciono a me. Chissà che tra di voi ci sia qualche vigoroso volontario pronto all’atto S&M. Dedico questo scritto alla mia nuova isola del cuore e del clitoride, l’isola di Gozo che, insieme a Malta e Comino, costituisce l’arcipelago delle Isole Calipsee. Già il nome richiama alla mente scenari misteriosi e sensuali. Si narra infatti che fu sull’isola di Gozo (in maltese Ghawdex) che la ninfa Calipso trattenne “prigioniero” Ulisse per ben sette anni in una grotta, la famosa Calypso Cave visitabile sull’isola proprio sopra la baia di Ramla Bay, la spiaggia rossa. Oddio che il “povero” Ulisse sia stato imprigionato dalle lussuriose mosse della diabolica ninfa a me personalmente sembra una sonora stronzata. Diciamo meglio che si è sollazzato, servito e riverito da quel gran bel pezzo di ninfa di Calypso, fin tanto che gli è piaciuto, per poi riprendere il mare alla ricerca di altre scottanti avventure. Ho scoperto quest’incantata terra ormai un anno fa in compagnia del mio amato, mentre eravamo in fuitina erotica dal freddo rigore del nord. Non saremmo potuti capitare più a fagiolo se non nel rifugio all’estremo nord dell’isola di proprietà di un noto psichiatra maltese, Peter, (te pareva che non finissi nell’antro di uno psycho), che nel tempo libero si diletta, con favolosi risultati, a creare sculture dalla decisa anima erotica. Giunti nell’incantata cornice della sua casa di campagna, gestita insieme al buffo e delizioso compagno Warren, ci siamo ritrovati circondati da arte e immagini erotiche, in un’atmosfera densa di allusioni amorose. Subito ho pensato alla Cage Aux Folles. Anche perché al nostro primo arrivo, il premuroso e gentilissimo Warren ci ha preparato delizioso aperitif da godere (gozar in spagnolo) in terrazza con i sottobicchieri che ritraevano scene di sesso omosessuale tra i greci, esattamente come nel godibilissimo film Il Vizietto con Ugo Tognazzi e Michel Serrault. Persino l’apribottiglie era un fallo di legno. Adoro! Il loro bed & breakfast Dar Tal Kaptan è immerso nella campagna selvaggia dell’isola, a poche centinaia di metri dal bellissimo faro a nord, punto di partenza per spettacolari passeggiate nella natura. Il B&B non accetta bambini, regola che subito ci ha fatto innamorare del luogo e di Peter e Warren. Del resto, una casa gremita di falli, poppe, culi e quant’altro non mi sembra adatta al sollazzo dei pupi ma solo a quello dei sensi. E non me ne vogliano i genitori, ma gli schiamazzi a bordo piscina dei loro beniamini nani non sono propriamente un elisir per il duetto carnale. La nostra stanza d’elezione, e direi pure d’erezione, si chiama Nostalgia, al secondo piano con un bel terrazzo che si affaccia sul verde. Gozo è una piccola isola dallo stile più bohémien e rilassato rispetto alla “frenetica” Malta, meta degli hippie nordeuropei degli anni Settanta. Ma mai così piccola come la perla di Comino, con lo scoglio Cominotto, isola disabitata se non per tre solitari residenti e per un’hotel che apre solo in stagione. Qui si trova la rinomata Blue Lagoon, un affresco di mare dal magnifico color azzurro trasparente che nulla ha da invidiare alle acque caraibiche. Scriverò più in dettaglio della rigenerante pace della silenziosa Comino quando tra poco meno di un mese vi soggiornerò per due notti d’amore. L’idea di svegliarmi all’alba e avere questa meravigliosa isola tutta per me è un sogno. Che ovviamente riporterò dettagliatamente con foto e quant’altro. Per ora godetevi (sì perché mi auguro che il lettore abbia condiviso con amici questo post) le immagini delle bellissime sculture di Peter e il lussurioso decor della sua magione a Ghasri, una farmhouse vecchia di 400 anni.
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