Quest’articolo è stato scritto dall’audace e piccante penna di Miss Karley Sciortino, autrice del blog Slutever e della sex-column di Vogue.com. Tuttavia la vostra amica Robbie tale pratica l’aveva già sperimentata anni fa e la racconto nel nuovo numero di Playboy in edicola da oggi. Quindi, se volete leggere la mia esperienza, accorrete in edicola e fate incetta di copie. Altrimenti leggete la traduzione dell’articolo di Miss Sciortino e aspettate il mese prossimo quando pubblicherò qui la mia avventura.
Settimana scorsa, mi trovavo al Cafe Gratitude di Los Angeles, impegnata a mangiare un biscotto senza glutine e a discutere animatamente sul tema del gender, rituale abituale nel 2016. Il bersaglio del mio sfogo era la mia amica Lori, 23 anni, che studia teoria queer al college. Stavo dicendo qualcosa tipo: “Ok, è una figata vivere in questo mondo post-tutto dove la questione del gender non ha più importanza, l’etero-normativa non è più di moda e tutte le regole della sessualità sono state gettate dalla finestra. La vita oggi è più libera, tuttavia siamo anche costretti a porci domande serie. Ad esempio: ‘Se mi depilo le ascelle, sono una cattiva femminista?’ Ma soprattutto: ‘Il mio strap-on è un simbolo di supremazia maschile?’ E se così fosse, dovrei gettarlo alle fiamme in una sorta di performance artistica?” Lori sorseggiava il suo succo verde, roteando gli occhi. “Amo indossare uno strap-on,” ha detto con fare casual, sospingendo i lunghi capelli ricci dietro le spalle. “Anche se il mio dildo è rosa shocking e legarselo in vita è un processo piuttosto impegnativo, c’è qualcosa comunque di reale in tutto questo. Sarà una stronzata freudiana, ma è semplicemente così divertente e potente avere un pene.” Non era la risposta “femminista” che mi sarei aspettata da lei. Qualche sera dopo, ho incontrato la mia amica Claire, sceneggiatrice di 31 anni, per un paio di cocktail da Sunset Tower. Claire è una sorta di unicorno perché è una donna etero che si eccita a indossare un dildo. “Prova a pensarci: gli uomini hanno la prostata. Perché mai tutte le ragazze non scopano i propri fidanzati con uno strap-on?” ha domandato Claire, mentre un anziano musicista suonava musica jazz al piano in sottofondo. “E’ folle: ti senti davvero come se avessi un cazzo. Ho praticato il pegging con questo tizio che ho incontrato a un concerto di Dave Matthews.” Claire ha ammesso che il pegging non rientrava nella sua lista di cose da fare prima di morire. “Sapevo cosa fosse il pegging per via di quell’episodio di BroadCity dove Abbi lo pratica con il tizio che le piace, ma non ho mai pensato ‘Oh, mio Dio, non vedo l’ora che arrivi il momento in cui finalmente praticherò il pegging a qualcuno.’ ” Il suo tono si è fatto quasi materno. “Credo che ogni donna a un certo punto della sua vita dovrebbe sperimentare cosa si provi a scopare un uomo, anche solo come strumento terapeutico. E’ una pratica che infonde molto potere in noi donne. Non avrei mai pensato che questo avrebbe fatto parte della mia storia di vita, ma eccomi qui. Scopo un uomo.” Dopo essersi incontrati al suddetto concerto lo scorso autunno, Claire e il suo partner di pegging, Jim, hanno fatto amicizia sul party-bus che li ha riportati a West Hollywood, parlando di sesso. Sono finiti a casa di Jim, dove lui ha tirato fuori un dildo doppio di vetro – un’estremità per il pegging e l’altra, a forma di uncino, da inserire nella vagina. “In pratica, è uno strap-on senza cintura,” ha spiegato Claire. “E’ del genere più chic. Non potrei mai usarne di un altro tipo.” L’è piaciuto molto di più di quanto non si aspettasse. “Il pegging rappresenta un radicale cambiamento nella dinamica del potere. Continuavo a pensare che stavo letteralmente penetrando qualcuno in quel momento. Inoltre, è un ottimo esercizio vaginale perché devi afferrare il dildo con la vagina mentre lo utilizzi. In pratica, è un esercizio fisico e io adoro allenarmi. Sono molto attenta alla mia salute,” ha detto, scolandosi il secondo martini. Per due mesi, Clarie e Jim si sono incontrati con regolarità per fare sesso. “Ogni volta che veniva da me, s’irrigava perbene il colon,” ha detto Claire tutta entusiasta. “Era proprio fissato con la sua cura anale e il trip della pulizia.” Oltre all’eccitazione dell’inversione del potere, ciò che Claire non si aspettava era quanto intimo sarebbe stato il sesso. “La persona deve fidarsi molto di te. Devi ascoltare i segnali fisici e sondare se stanno provando piacere o se stai facendo loro male. Hai molto controllo e questo, per me, è diventato un aspetto molto sexy. Prima di Jim, avevo sempre pensato di essere un tipo sottomesso, ma attraverso questa esperienza ho potuto accedere a un lato completamente diverso di me.” Claire ha fatto sembrare il pegging incredibilmente allettante. Mi sono domandata se non era il caso di riesumare il mio strap-on dalla scatola delle cianfrusaglie sotto il mio letto, dove è rimasta in esilio dopo essermi lasciata quattro mesi fa con la mia ex fidanzata. Quando ho incontrato la mia ex, una delle prime cose che ho fatto è stato precipitarmi in un sexy-shop a comprare un grosso dildo viola con cintura di pelle. Era la mia prima relazione con una donna e mi dicevo ‘le lesbiche faranno così, vero?’. Invece, abbiamo usato lo strap-on solo quattro volte nel corso della nostra relazione durata tre anni, in parte perché non mi c’è voluto molto tempo per realizzare che non dovevo imitare il sesso eterosessuale per validare il mio sesso lesbico. Negli anni a seguire, mi sono sentita offesa quando la gente mi chiedeva ‘ma non ti manca il cazzo?’. Come se il pene fosse il Santo Graal del piacere. Allo stesso modo, la mia fidanzata androgina era infastidita dal fatto che, solo perché amava indossare abiti da ragazzo, la gente desse per scontato che volesse avere un pene. (Mi ricordo che un giorno ha indossato lo strap-on, ha abbassato lo sguardo e ha detto: “Aspetta un attimo: sono gay e i cazzi sono strani. Perché mai indosso questa roba?”) Tuttavia, il mio più grande timore è essere una di quelle cyber-femministe che si offendono per tutto, quindi al fine di mettere alla prova la mia avversione nei confronti degli strap-on, ho organizzato una gaia tavola rotonda con Lori, amante dello strap-on, e la mia amica Mel, attrice lesbica di 37 anni, una tipa particolarmente caparbia. “La mia mano è il mio oggetto sessuale,” ha detto Mel, mostrando la mano in questione, con le unghie impeccabilmente curate. “Molte donne si eccitano indossando uno strap-on, sia a livello psicologico o per il modo in cui si struscia sul loro clitoride, ma non è il mio caso. Io percepisco il piacere erotico attraverso le mie dita. E’ reiki sessuale: se sono in grado di farti venire con la mia mano, allora posso estendere quel potere qualche centimetro davanti alla mia mano? Cinque centimetri? Posso sedermi all’altro lato della stanza rispetto a te e farti venire? Quando arrivi a quel livello, un fottuto fallo ai miei occhi sembra roba da principianti.” La conversazione si è fatta da subito piuttosto accesa. “Quindi, l’invidia del pene esiste sul serio?” Ho chiesto. “Non riesco proprio a capire perché, se sei gay, hai bisogno di portare in camera da letto un fallo finto.” “Conosco lesbiche che quando si presentano a un appuntamento trovato su Tinder, infilano in borsa il loro pene portatile,” ha detto Mel. “In pratica, è il loro cazzo. Non sono trans, ma vogliono poter scopare la loro ragazza senza usare le mani. Quando ero più giovane, era quello che volevo. Non volevo un cazzo tutto il tempo, ma, in pratica, mi piaceva l’idea di poter scopare una ragazza e stringerle il collo con entrambe le mani.” “Non m’interessa intellettualizzare o politicizzare all’estremo la questione,” ha detto Lori, “Se ti piace essere scopata da uno strap-on, questo non ha alcuna ripercussione sulla tua sessualità. Capisco il tuo background, ma è una bella sensazione, quindi dove sta il problema? Io e la mia ragazza non desideriamo segretamente fare sesso con un uomo.” Questo per me ha senso. Se l’essenza del sesso è creare intimità e dare e ricevere piacere, allora perché privarsi di qualcosa che fa sentire bene solo per via di questioni come il patriarcato o roba simile? Dopotutto, essere lesbica non significa odiare il cazzo e usare uno strap-on non vuol dire desiderare di essere un uomo. In effetti, grazie alla mia personale esperienza gay, ho imparato che spesso non è vero che la donna più “mascolina” o butch sia quella che indossa lo strap-on nel rapporto. Mel l’ha detto al meglio: “Il nostro errore è pensare che, in una dinamica di potere, il maschile stia sopra e il femminile sotto. Invece, una donna butch spesso vorrà essere soggiogata sessualmente perché nel mondo deve già armarsi tanto. Dev’essere tosta, proprio come fa un uomo. E’ come il tipo di Wall Street che nei fine settimana incontra una dominatrix. Per questo c’è il detto ‘Butch in the streets, femme in the sheets’’ (Maschio per strada, femmina tra le lenzuola).” Parlando di donne che prendono il controllo, ho raccontato alle mie amiche la saga di Claire con il pegging, che ha sortito un vero e proprio giro di applausi al tavolo. “Mi piacerebbe che ci fossero più ragazzi attratti dal pegging,” ha detto Mel. “Credo che se gli uomini conoscessero meglio cosa significa essere scopati, diventerebbero più bravi a a scopare. L’unica ragione per cui gli uomini non si sottopongono più spesso al pegging è perché si vergognano di essere tacciati di essere gay e di farsi penetrare il culo. E’ molto difficile per gli uomini eterosessuali farsi toccare il culo perché secondo loro rischiano di perdere la loro mascolinità, quando in realtà è qualcosa di molto eccitante.” Al di là di come uno la pensa in merito, è innegabile che gli strap-on abbiano molti vantaggi. Non c’è da preoccuparsi che un dildo perda l’erezione o sia troppo piccolo o trasmetta malattie e di certo non vi farà rimanere incinta per errore. Come dice Mel: “Quando fai sesso con un pene vero, il sesso è tutto focalizzato su cosa faccia piacere al pene e poi il pene vomita tutto sulle tue tette. Ma uno strap-on è concepito solo per il piacere femminile. Il dildo non ha bisogno di essere soddisfatto.” “E’ vero,” ha concordato Lori. “I dildo non sono per nulla pretenziosi.” “Si tratta semplicemente di uno strumento che non richiede l’uso delle mani,” ha aggiunto Mel. “Proprio come un selfie stick.”
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Da maschietto ho voluto provare il pegging e lo consiglierei ai miei colleghi:la durata del godimento,la totale mancanza di ansia da prestazione,il piacere di non dover far nulla. Ma al di là degli aspetti tecnico-meccanici credo che il punto chiave sia che il pegging più che essere un gioco a ribaltare il ruolo donna-uomo sia piuttosto una metafora (tra le lenzuola) della nostra società libera,edonistica,depressa e non più patriarcale. Certamente Freud direbbe che le donne amano indossare il dildo per compensare l’invidia del pene o un sessuologo direbbe che scambiarsi il ruolo è salutare e apre la mente ma il punto è che oggi il binomio attivo=maschile si è perso completamente nella nostra cultura,nella nostra civiltà prima ancora che a letto. L’identità maschile ha completamente perso il ruolo eroico,centrale e attivo che per secoli ha distinto il maschio dalla femmina.Viviamo in una cultura e una società dove continuamente le donne assumo il ruolo attivo e i maschi quello passivo.Il pegging non stravolge la dinamica femmina-maschio proprio perchè tale tematica si sta già ribaltando. Le femmine di oggi vincono a scuola sui colleghi maschi e sono sempre più intraprendenti nell’approccio sessuale l’esatto opposto di 30 anni fa.I maschi intanto,spaventati da tanta baldanza femminile,stanno assumendo tratti storicamente femminili : sentimentali,fragili,ossessionati dalla cura estetica,con problemi sessuali in aumento.L’ultima mazzata alla virilità è lo studio che rivela come il numero degli spermatozoi sia oggi dimezzato. Su facebook impazza la pagina “gli uomini sono le nuove donne” descrizione spietata di una generazione di eunuchi che passano il tempo tra cerette,pulizie del viso e poi si innamorano di ragazze che vorrebbero solo una scopata.Il binomio attivo=maschile non c’è più,così come il maschio occidentale non è più il modello della società.Assomiglia sempre più alla donna.Vaga alla ricerca di quello che non è più,negli usa le donne sono i nuovi “breadwinner”così come sempre di più le donne si fanno largo in professioni maschili. Il pensiero libero ha sostituito l’ordine,la tecnologia la forza fisica,l’edonismo la famiglia:l nuovo simbolo fallico non è più la spada ma il tacco a spillo. L’uomo non ha piu un ruolo,sorpassato dalla donna in un mondo adatto a lei. Vedo maschi di 40 anni farsi scarrozzare da 25enni che guadagnano più di loro e donne annoiate perchè nei locali i colleghi passano più tempo allo smartphone e hanno paura di approcciarle. Il post patriarcale ha creato donne più falliche e maschi depilati…l’ideale per una bella sessione di pegging