Lady Spa! Anni fa quando ancora soffrivo di pruderie da social media, ossia quando ancora non spiattellavo sulle rubriche delle riviste e sul web le mie ardite ed erotiche avventure, creai un gruppo segreto, riservato (giusto quello era riservato) a una cinquantina di selezionati contatti, chiamato NICCHIA. Oggi tornando a rileggere i miei vecchi racconti, ne ho spulciato uno irriverente e scanzonato, come sono io. Ve lo propongo qui.
Ciao nicchioni e nicchione a lungo trascurati. What can I say? I don’t fuck and write, meaning I fucked a lot and wrote nothing… Anyhow, in questa lenta e particolarmente non interessante domenica pomeriggio, la Contessina Ortensia, paga e panciuta dal lauto risotto al persico, o meglio perzico, come si dice quassù sul lago, avverte il guizzo di condividere una delle sue fugaci avventure estive. E non parlo dello scultore, lui non è fugace… Bensì della mia tre giorni nella valli di Bormio. Il racconto lo intitolerei ‘Sulla Strada’. Eh sì, perché mai prima d’ora, nella mia disonorata esistenza, mi era capitato di ‘rimorchiare’ dalla macchina sulla strada. Tuttavia, andiamo per gradi … Parto alla volta di Bormio da Bellano, un centinaio di km che richiedono di norma un’ora e mezza. Ce ne metto tre. Traffico di merda. Nervosetta, giungo in valle, intravedo il Grand Hotel, sapendo di poter occupare la camera solo dopo pranzo, proseguo lungo la strada del Passo dello Stelvio. Eccitata e galvanizzata. Dalla montagna d’agosto, dal mio essere sola, dai Police a palla. Da me. Mentre inizio l’ascesa verso il picco, noto sul mio ‘retro’ un Road King (Harley, what else?) guidata da un rider solitario e apparentemente (sono miope) figo. La piccola driver gli cede il passo, lui passa e lei luma. Ho ancora l’occhio. Il rider, tudesc, non è niente male. Anzi. A quel punto, conduco la Smartina come fosse una macchina da corsa (più rincorsa) su pista scoscesa e sto al culo del rider sorridendo e godendomi l’aria fresca e i Police (il gruppo per fortuna, non l’autorità) che invadono la valle con i loro beat. Il rider dopo una dozzina di km si ferma. Sono tentata di fare altrettanto. Ma, ovviamente, non mi fermo e proseguo. Mirando da tornante a tornante il suo da farsi. E’ un miracolo che non sia crollata con la Smartina in un dirupo da quanto mi sporgevo… Poi mi fermo io. Ammiro, rapita, in una tersa e fresca mattinata d’inizio agosto, l’assoluto incanto della montagna. E parlando d’incantesimi, odo il distintivo rombo dell’Harley. E all’orizzonte si profila il rider tudesc. Osserva, mi vede, sorride e si ferma. Figo. Ancor prima di levarsi il casco. Cool guy with a cool attitude. Io attacco bottone. Asola. Giacchetta. Completo. Tre pezzi. Mi guarda e mi dice: ‘Bratwurster in vetta?’ Ossia big wurster. YA! rispondo, rispolverando il mio tedesco. MORALE: in vetta allo Stelvio, condividiamo la salsiccia e la birra, lo guardo e gli dico: ‘Ti va di passare la notte con me al Grand Hotel di Bormio?’. YA, suo. Riscesi, ridenti. Ogni anfratto, pozzanghera, vaschetta, stua, sauna è stata disonoratamente marcata e marchiata dall’easy rider e dalla sua ancor più ‘easier’ passenger. Una 24 ore stupefacente. Di sesso, fatto bene. Di chiacchiere, divertenti. E di partenza, la sua. Dopo che aveva pagato il conto. Lady Spa, quindi, si è concessa un’altra due giorni solo per godersi l’aftermath. Se non osi, non trovi. PS Il fatto che il mio ex fosse un Harleysta, avesse un Road King e non abbia MAI voluto far sesso ‘outdoor’, ha certamente contribuito a rendere questa sexcapade più gustosa… hihihi
Altresì meritano di essere menzionati altri tre succulenti episodi sessuali avvenuti nella meravigliosa cornice alla Wes Anderson dell’antico albergo rosa:
- Se siete sole e volete comunque “godere” appieno del benessere intimo delle Terme, vi consiglio una delle vasche al chiuso all’interno dei Bagni Nuovi dove se vi posizionate antistanti a un potente getto d’acqua termale, sistemandolo all’altezza del vostro bottoncino magico, ossia il clitoride, potrete sperimentare l’assoluto stupore di avere un orgasmo senza mani … Fatto. Quindi ha il sigillo di garanzia.
- La prima volta che visitai le terme fu a seguito della produzione cinematografica del film Soldato Semplice di Paolo Cevoli perché ero la spudorata amante di uno dei protagonisti, tale Luca Lionello. Abbiamo battezzato ogni sauna e anfratto. Ah che animali insieme. I ricordi sono ancora cocenti.
- Una sera, in solitaria, galeotto fu l’incontro con un nome molto famoso, che porcaccia non posso divulgare, che mi condusse a scoprire le terme più nascoste e “solo per addetti ai lavori”. Se non siete completamente tonti, forse arrivate a capire chi fosse. Insomma, sono a tutti gli effetti Lady Spa.
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