Siete mai state vittime, attive o passive della SRS, letteralmente Sudden Repulsion Syndrome, ossia Sindrome da Repulsione Improvvisa? Il modo migliore per spiegare in cosa consista tale sindrome è raccontarvi la mia ultima avventura. Qualche mese fa ho conosciuto via Tinder (qui una lista di app per gli incontri) un affascinante trentenne con il quale da subito è stata estasi sensoriale. Dal primo incontro, ne sono subito seguiti altri dove immancabilmente finivamo allegri e spossati a letto. Abbiamo fatto così tanto sesso da provare dolore anche solo a camminare. La mia pancia esplodeva di farfalle. Ho perso pure un paio di chili per tutta l’attività ludica tra le lenzuola. Un mese vissuto intensamente, dove le parole scorrevano fluide, i fluidi anche e mi sentivo così rapita e lieve da sfiorare lo smielato. Non concepivo di trascorrere un attimo separata da lui. E anche lui non riusciva a staccarsi da me. Due invidiabili e odiosi piccioncini, anche se nel nostro caso, direi più coniglietti, a giudicare dal ritmo dei nostri duetti carnali. Insaziabili, incoscienti, irriverenti. Poi … Mi è arrivata la SRS!
Una mattina mi sono svegliata nel suo appartamento e ho notato quanto orride fossero le tende del salotto. Pure il divano era piuttosto dozzinale. Playstation e riviste di auto sparse in giro. Non un libro all’orizzonte. Ecchecazzo. Ho guardato il presunto affascinante trentenne e ho provato un moto di nausea. Vera. Nella mia testolina vagabonda e incoerente, ronzava solo questa frase: ‘Non mi piace più. Anzi, peggio, mi urta il sistema nervoso.’
Nel corso delle mie variopinte scorribande, c’è sempre stato un modello comportamentale standard: conosco qualcuno, mi piace, ci vado a letto e subito mi parte l’ossessione. Voglio stare con lui in continuazione, sogno a occhi aperti di trascorrere il resto della mia vita con lui e poi, di punto in bianco, inizio a fantasticare dove seppellirlo. L’aspetto più inquietante della questione è che questo inesplicabile disgusto nasce sempre dal nulla. Ossia non proviene da qualcosa di significativo, tipo averlo beccato a flirtare/tradirmi con un’altra o scoprire che è di Comunione e Liberazione. No, il disgusto nasce da dettagli superficiali: uno starnuto di troppo, le orecchie troppo pronunciate, un tono di voce fastidioso. La solita storia delle coppie di lungo corso che a un certo punto meditano di uccidere il partner per come spreme il dentifricio o perché non abbassa/alza l’asse (L’asse, cari maschietti, si alza per pisciare, quindi si riabbassa. Elementare, Watson).
Ho parlato della mia SRS con un’amica psicologa, secondo la quale quando conosco qualcuno che mi piace, dovrei aspettare ad andarci a letto per evitare che l’ossessione incominci da subito. Il sesso, per alcune persone, è come una droga. L’unica cosa che vogliamo è ‘farci’ sempre di più, finendo per andare in overdose. Il problema è che sentirsi elettrizzati è una sensazione magnifica, una vera droga naturale, che ci trasporta nella follia e nell’incoscienza. La seduzione è manipolazione. Le donne quando sono prese da un uomo tendono a ritardare il sesso, ossia a non dargliela subito per evitare di essere giudicate facili e quindi mollate per una invece che la fa annusare. Le gatte morte, del resto, piacciono sempre molto ai maschietti. Ecco, io non sono una gatta morta. Direi più una pimpante coniglietta!
E’ vero che non bisogna assillare l’altro quando si è esageratamente coinvolti; si finisce per lavorare meno, si smette di vedere gli amici, si va in vera e propria overdose lussuriosa. E il troppo stroppia. Eppure io le regole non amo mai seguirle.
Dove sta scritto che un incontro nato dal letto non può trasformarsi in una storia d’amore? A me è successo, più volte. Inoltre, se un uomo vi considera ‘facili’ perché ci siete andate subito a letto, io risponderei con ‘il tango si balla in due’, quindi pure tu sei uno scostumato! Io personalmente un uomo che ragiona in questo modo nel 2015, ormai quasi 2016, non lo voglio tra le palle, figuriamoci tra le lenzuola.
Tuttavia, tornando alla sindrome da repulsione immediata, la mia saggia amica, da dottoressa qual è della mente, sostiene che l’infatuazione ci porta a fare una proiezione assolutamente irrazionale dell’altro, che percepiamo come perfetto fino al momento in cui entra in gioco la realtà. Allora, tocca a me scendere dal mio piedistallo: può essere benissimo che quando sono stata io vittima di sparizione dell’altro, magari è stato perché lui ha notato che casa mia è piena di libri e non possiedo Playstation. Un’altra stronza intellettuale ci può stare al pari di Questo non legge una ceppa.
Allora qual è l’alternativa alla SRS? Ritardare il momento in cui ci vai a letto? Prendere decisioni in maniera responsabile e non dettate dalla foga (sì, con la ‘o’) del momento? Costruire un rapporto sterile con una persona perbene con la quale andare a fare shopping all’IKEA di sabato? Mah … a me suona di una noia terribile. Non penso potrei fidarmi di un rapporto con qualcuno per cui non perda subito la testa. Sono una donna troppo romantica per vivere le emozioni in maniera controllata. Le mie relazioni amo sperimentarle al massimo, bruciandole, talvolta, per la furia. Ma di certo senza aspettare che si spengano lentamente. Detesto la lenta agonia della fine. Ognuno ha il suo percorso e le sue regole. Tanto alla fine amiamo e soffriamo tutti allo stesso modo. Tocca solo capire cosa funziona per ognuno di noi. Perché come scrisse Woody Allen, basta che funzioni. Anche tra le lenzuola, ovvio!
NB. L’articolo è stato preso e tradotto in parte dal blog di Karley Sciortino dall’irriverente nome Slutever. Qui potete trovare la versione originale. Ringrazio una lettrice per avermi beccato in fallo!
2 Comments
La prima parte dello scritto copiata pari pari dal blog di karley sciortino.
http://www.vogue.com/13368394/breathless-karley-sciortino
Facile fare i bloggers con gli scritti degli altri…
Ciao Nana, hai ragione e riconosco di averlo preso da Karley. Spesso traduco riportando la fonte altri articoli come puoi vedere qui https://robbiedoesblogging.net/2016/04/pegging-la-nuova-pratica-sessuale-americana/ e ho citato Karley tra le mie fonti d’ispirazione https://robbiedoesblogging.net/2015/10/slutever-by-karley-sciortino/. In questo caso ho sbagliato a non citare la fonte, come tu correttamente mi hai fatto notare. Avevo iniziato a tradurlo poi ha preso forma personale. Ho sbagliato e rimedio subito. Se però hai letto oltre, avrai visto che è successo solo in questo caso e che in tutti gli altri articoli/post la farina è quella del mio sacco. Ci tengo a precisarlo perché svolgo questa professione (sono giornalista) da diversi anni e concordo con te che scopiazzare è facile. Sono stata poco corretta nel non citare la fonte. Ti ringrazio per la tua attenzione e spero che vorrai continuare a seguirmi. Fosse solo per cuccarmi di nuovo in fallo!