“Se le donne sono frivole è perché sono intelligenti a oltranza.” Alda Merini, “Se gli angeli sono inquieti”, 1993
La frivolezza è un’arte da coltivare e custodire gelosamente. Riuscire a essere frivole anche in tempi bui e difficili come quelli attuali richiede un’insana dose di coraggio e spavalderia. L’amore dovrebbe essere sempre intriso e permeato di leggiadra frivolezza. Io ho fatto una scelta consapevole e per me non sofferta, bensì offerta dal mio spirito libero, di non cedere a legami duraturi, di non sposarmi, di non convivere e di non mettere al mondo figli. So già le critiche e gli strali che mi pioveranno addosso per le mie affermazioni: sei un’egoista, sei un’irresponsabile, sei immatura. Checked, checked, checked. Sì, sono un’egoista irresponsabile immatura. E parecchio frivola. Quindi, mi date ragione: ho fatto meglio a non mettere su famiglia partendo da siffatte traballanti fondamenta. Credo fermamente nella consapevolezza di noi stessi: devi sapere chi sei e cosa vuoi nel tuo percorso di vita se desideri afferrare e assaporare qualche scampolo di felicità. Seguire la tua strada – da te scoperta ed esplorata, senza ricalcare le orme di quella dei tuoi genitori, delle tue amiche, dei tuoi colleghi, etc. – è, a mio parere, l’unica via per indagare se stessi e accaparrarsi un po’ di serenità. Io sono stata certamente favorita nel mio percorso di vita dal mio spirito indomito e indomabile, dalla mia frenetica passione, dalla mia ossessiva ricerca di novità e libertà. Ho coscientemente barattato la stabilità e la quiete familiare per la passione e l’imprevedibilità sentimentale. Non ho fatto meglio o peggio di altri. Ho solo fatto bene secondo le mie esigenze. Le ho rispettate e non le ho svendute o abiurate perché la società impone a noi donne un ruolo, di madre e di sposa, che io sentivo, e tuttora sento, non essere il mio obiettivo. Ho quindi affrontato le stagioni della mia vita all’insegna del rispetto del prossimo e delle scelte altre. Quando vedo la serenità e gioia negli occhi di amiche che hanno scelto di essere madri e mogli, io mi congratulo e celebro il loro percorso, in quanto loro. Altresì, sono fiera di non aver ceduto alle pressioni esterne che vedono le donne realizzate quasi esclusivamente nel ruolo di compagna e madre (in un paese, l’Italia, regno del maschilismo). Io mi realizzo ogni giorno nel mio ruolo di donna indipendente, di scrittrice, di amante, di viaggiatrice, di ricercatrice celestiale. Per me la vita è un infinito luna-park (ogni tanto un po’ Lunar Park alla Bret Easton Ellis) pieno zeppo di luccicanti attrazioni e vibrazioni (molte vibrazioni …), di deviazioni e imprevisti, di fantasmi e di stregonerie. Nella foto qui sopra brandisco la mia copia di No Kid Quaranta Ragioni Per Non Avere Figli della scrittrice francese Corinne Maier, che quando fu pubblicato nel 2007, come prevedibile, creò un forte scandalo, aprendo il difficile dibattito sul tema del non volere figli o peggio di rimpiangere di averli fatti. Oggi nel 2016 il dibattito è quanto mai attuale. Nei serial americani, – da Girlfriend’s Guide To Divorce passando per Scandal e How To Get Away With Murder – e sulle riviste – da ultimo DDonna di Repubblica di settimana scorsa – il tema sulla maternità rifiutata si fa sempre più acceso. Le stesse parole cambiano: se un tempo, in inglese, una donna senza figli era chiamata ‘childless’ implicando quindi una mancanza, una sottrazione, ‘senza bambini’, oggi la stessa è definita ‘childfree’, con un’accezione ben più positiva, ossia ‘libera da bambini’. L’attrice-autrice Florence Foresti, guarda caso anche lei francese, ha portato in scena uno spettacolo dal provocatorio titolo ‘Motherfucker’ nel quale dissacra il mito della maternità a tutti i costi. Senza raggiungere estremità di campo, vorrei solo che con frivolezza noi donne capissimo che le scelte che facciamo, di un tipo o dell’altro, devono essere rispettate. Magari facendo più squadra e copiando quel cameratismo così invidiato ai maschietti che tanto bene sanno applicare. Io non vi giudico vacche da riproduzione perché volete mettere al mondo figli. Voi non giudicate me vacca perché non ne voglio. Got it?