Il mio ultimo racconto erotico per mysecretcase il sito di sex-toys più fico del panorama italiano
E’ arrivata la stagione invernale da trascorrere al caldo, rintanati languidi in casa, preferibilmente sotto le coperte a riscaldarsi. In due. In tre. Comunque vi garbi. Ecco sopraggiungere Natale che con i suoi pacchi dono e le palle a me stimola lussuriosi scenari e banchetti ben più trasgressivi degli estenuanti cenoni familiari. Io con il mio solito aplomb da bastian contraria delle feste me ne fotto … e fotto! Come resistere alle maratone in famiglia? Come non perdere il senno nella frenesia consumistica? Come sopravvivere alle feste comandate? Elementare, boys & girls: Just Fuck It! Non c’è punch, Valium, app che tenga, in grado di stordirci e rigenerarci quanto un’insana e folle dose di buon sesso sotto e sopra le feste. Io amo i rituali da boudoir e ormai da anni ne ho uno molto birichino che mi rischiara e ripara la mente passando per la pussy. Il giorno di Natale lo trascorro come tutti in famiglia. Indosso addirittura ridicoli capi festivi con immagini di renne ed elfi. Mi sottopongo masochisticamente a questa farsa sapendo che il tardo pomeriggio sarà insozzato dal proibito incontro con un sadico amatore. Salutati i parenti, rientro a casa e inizio i preparativi per il bollente rendez-vous. Lui pretende che mi agghindi da slave in attillati abiti in latex e stivali di pelle con ‘fuck-me heels’, ossia tacchi (in)degni di un travestito. Ah che gusto farlo S&M proprio il giorno di Natale! Richiede menti assai perverse e diverse. Noi lo siamo. Insieme. Prima dell’appuntamento, lui m’impone di badare al mio sesso pimpante. Devo accudirlo, accarezzarlo, svezzarlo. Godo nell’attesa assaporando prima quello che verrà dopo. I miei sensi non mentono. Credo solo nella figa. Quando pulsa, e la sento muoversi sotto di me, l’ascolto e la seguo. O meglio, la rispetto. Lui è un uomo vanitoso, consapevole, casanova. Si muove fluido. Sa di piacere. Gli piace. Conquista. Colpisce. Sospinge in me il desiderio di volerlo e di stuzzicarlo. Siamo due animali molto simili, martoriati da una natura ferina e priva di compromessi. Tanti uomini mi vorrebbero domare, pochi sanno farlo. Pochissimi sanno scoparmi. Sottomettermi. Rilasciarmi. Lui arriva, entra dalla porta e m’infila il cazzo in gola. La bocca la supera in un attimo. Ficcandosi nel profondo. Da subito. Nessuna mezza misura. Cazzo, nessuna sfumatura. Tutto, subito. Estremo da sentire. Irresistibile. Una sfida. Un uomo da scoprire. Non, solo, da scopare. Scrivendo ora queste parole avverto la mia figa pulsare. Al solo ricordo. Con L. ritrovo e libero la mia natura sessuale. Lui mi conduce a inarrivabili vette di liquido piacere. Mi comanda d’inginocchiarmi. Di servirlo fino in fondo. Di umiliarmi davanti al suo sesso penetrante e inebriante. Nessuna remora, nessun freno, nessun limite. Tutto con L. è lecito. Un livello di sottomissione commovente e dirompente. Gli sondo la porticina sul retro con ogni papilla gustativa della mia lingua – L. ama il culo, il suo, il mio – gliela divarico, fissandogli il buco, leccandoglielo ai lati per poi penetrarlo disperata ed eccitata. Non lasciandolo andare, tenendomelo stretto e dentro, indagandolo in ogni suo antro e angolo. Il suo scroto diventa la mia cuccia.
Me lo mette in gola fino al reflusso. Al vomito. Al soffocamento. Poi mi afferra con violenza la testa, mi allontana per sbattermi sul letto e penetrarmi duro. Quasi a voler cancellare a suon di furiose stantuffate il ricordo stantio delle giornate di festa dove ci si sottopone a sadiche e noiose conversazioni. Non soddisfatto della scopata canonica, sento che L., e anch’io, ha bisogno di qualcosa di più forte ed estremo. Non ci resta che la sodomia per spazzare via la monotonia. Per annientarci l’animo in una devastante lotta corpo a corpo. Gli rilascio il cazzo possente dalla gola, mi acquatto a quattro zampe e lui obbedisce. In culo, adesso. Il desiderio estremo è così incontenibile da non temere il dolore. Da ricercarlo. Con quel cazzo. Che s’intrufola dov’è stato sfacciatamente invitato, con un ritmo, una delicatezza, una dissolutezza, tali da far sparire ogni blocco, dolore, ansia, pensiero da ogni fibra del mio corpo, essere, anima, mente. Il culo è arte. Me lo scopa prima, me lo stantuffa durante, e me lo sfonda dopo. Montando il mio corpo minuto con foga e rabbia. Strattonandomi il capo e stringendomi il collo. Quest’uomo incula fin nell’anima. Mentre scrivo, ora, a pulsare è ogni mio orifizio. Un altro uomo al quale dire Ti Ano.
Auguri di dissolute feste! E mi raccomando invece di fare i soliti pietosi, e infruttuosi, buoni propositi per l’anno nuovo, fateli cattivi, monelli e sfrenati. Un consiglio da “zia”: staccate dita mani e sensi dai vostri device virtuali e mettetele addosso a voi e agli altri. Il sesso va fatto. Non cliccato. Perché nulla mai sarà inebriante e salvifico come una scopata vissuta nella realtà. Ricordatevi che la pratica rende perfetti. Insomma, Just Fucking Do It!